Mario Pescante al Panathlon Club di Terni

“Per me è come la Stella Polare che mi indica la strada! Dal 1972 occupa un posto al CONI e a quei tempi ne era già un dirigente. Stasera abbiamo il massimo dirigente sportivo, un onore averlo qui.”
Con queste parole il presidente del Panathlon Club di Terni, l’avvocato Massimo Carignani ha presentato l’ospite d’eccezione Mario Pescante, il massimo dirigente sportivo italiano del Comitato Esecutivo del C.I.O. dando così avvio alla conviviale del club del mese di maggio. “Sono venuto per un atto doveroso verso uno storico dirigente dello sport italiano, Massimo Carignani rappresenta un piccolo monumento per me”, ha esordito Pescante, che ha fatto pure commuovere il presidente del Panathlon ascoltando quelle parole spese nei suoi confronti. Si è parlato dei valori etici nello sport, era questo il tema centrale. “Viviamo in un momento molto travagliato nella nostra società, la mancanza di ideali e di riferimenti non è solo legata alla crisi economica – ha continuato Mario Pescante – i giovani trovano il vuoto oggi intorno a loro, incolmabile, ma dei messaggi in controtendenza vanno dati.

Anche le recenti elezioni europee credo abbiano dato un segnale. I valori dello sport hanno una dignità storica, pensiamo a quello della pace, ma è anche storia moderna. Un atleta che entra in un campo da gioco incontra un avversario, non un nemico; sa che se perde deve accettare la sconfitta, che esistono le regole del gioco.

Lo sport insegna questo, insegna il sacrificio, ma sono comportamenti che ritroviamo nella vita quotidiana, sono le regole di vita. Lo sport aiuta i giovani a crescere bene nel fisico e nella mente, a diventare cittadini migliori, ecco il contributo che può dare lo sport in una società in crisi. Al resto penserà la politica, le istituzioni, noi del mondo dello sport aiuteremo i giovani a non sentirsi soli.” E’ un fiume in piena Pescante, il suo modo di comunicare e di interloquire con i soci del club ternano è davvero accattivante e rende piacevole e piena di spunti la riflessione. Una serata emozionante, dovuta ancora una volta alla profonda conoscenza del mondo dirigenziale sportivo nazionale ed internazionale del presidente del club avvocato Massimo Carignani. “Ero allo stadio quella maledetta finale di Coppa Italia – prosegue Pescante – mi riferisco al fischio dell’inno nazionale, se si arriva a fare un tale gesto è un discorso di disperazione della gente; mi illudo d’interpretarlo in questo modo. Credo sia utile parlarne perché continuo ad essere ottimista, il Paese ha dato dei segnali, non di fiducia, ma di speranza.

Puntare sui giovani: valori e idealità vanno ricostruite, attraverso lo sport forse si può fare. Il resto, politica e istituzioni, dovranno lavorare molto per recuperare credibilità. Il sottoscritto può essere ambasciatore di questo messaggio presso l’opinione pubblica.” Si è parlato inoltre della possibilità di candidare Roma per le Olimpiadi del 2024: “il messaggio che daremo è quello di cogliere le realtà ad un’ora di macchina da Roma – ha ribadito Pescante – senza spostarci da Roma a Milano, ma dando spazio al territorio per trasformare in un credo la filosofia dello stare insieme.” La candidatura eventuale di Roma infatti, ha più volte affermato il presidente del Panathlon Carignani, sarebbe un volano importante per le infrastrutture sportive della nostra città. Si potrebbero ospitare le nazionali sportive di alcune discipline come il nuoto, il canottaggio e il tennis tavolo che potrebbero far diventare Terni base logistica per allenamenti e preparazione per le gare.

La serata è stata anche l’occasione dell’ingresso di due nuovi soci nella famiglia del Panathlon ternano, si tratta di Vincenzo Ferone e Paolo Spaccatini. Alla manifestazione era presente l’assessore regionale Fabio Paparelli, il delegato CONI Stefano Lupi, il Governatore Panathlon Umbria Pietro Pallini oltre ad un folto numero di soci panathleti.

Ufficio stampa

Daniela De Benedictis